S. Lazzaro – Muntà di Povei – S. Rocco – Novano – Casarza Ligure

Ultima modifica 28 gennaio 2019

Primo Itinerario

S. Lazzaro – Muntà di Povei – S. Rocco – Novano – Casarza Ligure

Tempo di percorrenza complessivo : 2h. 30min. Dislivello: 500 mt.

segnavia:

Uno dei più antichi quartieri di Casarza è San Lazzaro il protettore dei malati di lebbra, il morbo importato all’epoca delle crociate, epoca in cui furono costruiti tanti lazzaretti. Non tutti erano destinati a quei particolari malati, ma ad ospitare i viandanti poveri e malati. Il lazzaretto locale, con cimitero e cappella annessa, era un semplice casone, citato nel 1200 come l’ospitale de Adra; era sorto in piano, nella “bocca d’a valle”, dove il piccolo rio San Lazzaro confluiva nel Petronio. Vi si scendeva dall’Aurelia per la “munta di pòvei”, la salita dei poveri, che è un tratto della via romana dall’acciottolato in parte ancora intatto.
E’ possibile raggiungere località San Lazzaro di Casarza Ligure con l’automobile e si trova posteggio sulla piazzetta del borgo. 
Si continua a sinistra lungo la carrabile al termine della quale è ben visibile il segnale rosso del doppio rombo vuoto, ha inizio l’antico percorso della Muntà di Povei che comprende un tratto della vecchia strada romana, la salita è piacevole, si attraversano ancora zone coltivate a oliveti ma la vegetazione prevalente è quella tipicamente mediterranea, si giunge dopo quaranta minuti alla statale n. 1 ‘Aurelia’. 
Attraversando la strada continua il sentiero con lo stesso segnale del doppio rombo e si raggiunge in circa mezz’ora M. Moneglia (mt. 540) il punto più alto del percorso dove giacciono i resti diroccati di una fortezza risalente all’ultima guerra mondiale ed è possibile ammirare uno splendido panorama su tutto il Golfo del Tigullio, proseguendo lungo il sentiero segnato si arriva ai resti di un eremo e poco dopo alla chiesetta di S. Rocco in cui vivevano e officiavano eremiti coltivando terreni. A monte della chiesa vi sono panche e tavoli ove ci si può concedere una tranquilla sosta sotto lecci, con attorno corbezzoli e roverelle, da qui la vista spazia dal Golfo del Tigullio alla Val Petronio e sul crinale appenninico col M. Zatta. Scendendo si raggiunge in venti minuti l’agriturismo di Casaggiori, proseguendo lungo l’Aurelia incontriamo in breve il bivio per raggiungere le case di Novano, che nel XII secolo era un insediamento benedettino, sede di una delle tre più antiche rettorie del territorio. Il percorso si chiude scendendo verso il capoluogo o al quartiere di S. Lazzaro dove sono posteggiati i mezzi di trasporto.