17 gennaio 1923 – lettera manoscritta di Fracchia Umberto a d'Amico Silvio su carta intestata «Casa Editrice A. Mondadori», Milano.

Ultima modifica 8 gennaio 2020

1923 gennaio 17 – lettera manoscritta di Fracchia Umberto a d'Amico Silvio su carta intestata «Casa Editrice A. Mondadori», Milano.

Milano, li 17 Gennaio 1923

Caro Silvio, I – Se non mi sbaglio, tu devi avere le Commedie gradevoli di Shaw – la traduzione, s'intende – e cioè Miles gloriosus – Candida – Non si sa mai. Vedi di mandarmi subito questo manoscritto, che debbo portare in tipografia. II – Ti ho mandato venti giorni fa le bozze dell'articolo di Pirandello su Comoedia perché tu eventualmente esprimessi la tua opinione in merito alla sua tesi. Non hai neppure risposto. Ora vedrai l'articolo polemico di Tilgher, la polemica quindi è aperta, e desidererei che tu partecipassi. Per il n° 3 di Comoedia il materiale deve essere a Milano il 24 al più tardi. III – In questa giostra di riforme violente e universali, che cosa intende fare il Governo per il teatro? Che cosa potrebbe fare: di serio, di veramente decisivo, ragionevolmente parlando? Non hai tu elementi o idee per un articolo importante in questo argomento? Mi interesserebbe molto. IV Ti ricordo per l'ultima volta Pucci. Se amichevolmente non si riduce a fare il suo onesto dovere, dammi il suo indirizzo e provvederò a usare altri mezzi. Il suo comportamento è vergognoso. Dimmene qualche cosa di preciso e di definitivo.

Con i più cordiali saluti.

Tuo Fracchia